Entro il 2050 gli edifici pubblici e privati costruiti nell’UE dovranno essere a consumo di energia vicino allo zero.

Nella seduta del 17 aprile scorso, il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la revisione  della direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia, sulla base di tre direttrici:
– obbligo di migliorare la prestazione energetica di edifici nuovi e esistenti;
– strategie nazionali di ristrutturazione degli immobili e indicatori d’intelligenza;
– sostegno allo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Efficienza energetica da migliorare in edifici nuovi ed esistenti

Come noto, il settore edilizio è quello che consuma la maggior parte di energia in Europa, circa il 40% del consumo finale. Il tasso annuo di nuove costruzioni è dell’1%, e il 75% degli edifici europei sono non efficienti da un punto di vista energetico. L’industria edilizia genera circa il 9% del PIL europeo, dando lavoro a 18 milioni di persone.

La nuova direttiva impone agli Stati membri di sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990.

Secondo i deputati UE, questi obiettivi di lungo periodo per la ristrutturazione del parco immobiliare dovrebbero sostenere investimenti e la creazione di nuovi strumenti di finanziamento per cittadini e le imprese. Le strategie nazionali seguiranno tabelle di marcia per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare fortemente decarbonizzato entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040.

Efficienza energetica, ‘indicatore d’intelligenza’ per gli edifici

Il testo introduce un ‘indicatore d’intelligenza’, un nuovo strumento che misura la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. La Commissione europea dovrà sviluppare questo strumento entro la fine del 2019.

Sia i nuovi edifici che gli esistenti in cui verranno sostituiti i generatori di calore, dovranno essere dotati di dispositivi automatizzati per regolare i livelli di temperatura; inoltre, saranno inasprite le norme sull’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento e sull’automazione degli edifici.

Sostegno alla mobilità elettrica

La nuova direttiva introdurrà inoltre requisiti sulla mobilità elettrica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli in ristrutturazione, che prevedono la presenza di almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici negli edifici in cui saranno presenti più di dieci posti auto. Sarà inoltre necessario installare infrastrutture di cablaggio per la ricarica di veicoli elettrici nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti. In Italia dal 1° gennaio 2018 il titolo abilitativo per i nuovi edifici è vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli.

E prestazioni energetiche degli edifici dal 2010…al 2050

Il concetto di ‘edificio a energia quasi zero’ è stato introdotto dalla direttiva 2010/31/CE, che ha fissato un obiettivo a 10 annientro il 31 dicembre 2020tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ‘a energia quasi zero’; per gli edifici pubblici questa scadenza è anticipata al 31 dicembre 2018.

Inoltre, la Direttiva ha imposto agli Stati di fissare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, di assicurare la certificazione energetica e di disciplinare i controlli sugli impianti di climatizzazione.

La direttiva del 2010 è stata recepita in Italia nel giugno 2013 con il DL 63/2013 che ha acquisito in Italia la definizione di ‘edificio a energia quasi zero’ e ha stabilito che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici nuovi occupati da pubbliche amministrazioni dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.

Il DL 63/2013 ha, inoltre, introdotto l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) in sostituzione di quello di Certificazione Energetica (ACE), ha adottato una metodologia di calcolo della prestazione energetica e ha fissato i requisiti minimi di prestazione energetica da applicare agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.

decreti di dettaglio relativi all’APE, alla metodologia di calcolo e ai requisiti minimi delle prestazioni energetiche sono stati approvati a luglio 2015 e sono entrati in vigore a ottobre 2015.

La lentezza tipicamente italiana nel recepimento delle norme europee ha generato un paradosso: negli stessi giorni in cui l’Italia ha approvato i decreti su APE e prestazioni energetiche completando quindi il recepimento della direttiva del 2010, l’Unione europea ha avviato la revisione della 2010/31/CE prevista dalla Direttiva stessa per il 2017.

Seguendo il trend del settore edilizio, che ha visto l’attività di costruzione del ‘nuovo’ ridursi sensibilmente negli ultimi anni, la revisione della direttiva punta sull’efficientamento energetico in fase di ristrutturazione e fissa un nuovo obiettivo, questa volta a 30 anni: decarbonizzare fortemente il parco immobiliare entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040.